La divulgazione scientifica è un ambito tanto affascinante quanto in piena evoluzione. Gli ultimi decenni sono stati decisivi al proposito. A dimostrazione di ciò, è possibile chiamare in causa il successo dei libri di Piero Angela, una vera e propria autorità quando si parla di contenuti scientifici arrivati in maniera efficace al grande pubblico.
Vediamo, nelle prossime righe, come è cambiato nel corso del tempo il modo di parlare di scienza tramite i media generalisti.
La divulgazione scientifica tramite il mezzo televisivo
La televisione è stata decisiva per l’evoluzione culturale in Italia.
Per rendersi conto della sua importanza, è il caso di chiamare in causa il successo del programma Non è Mai Troppo Tardi, condotto dal maestro Manzi. Grazie a questo appuntamento televisivo, tantissimi italiani, a metà dei gloriosi anni ‘50, hanno imparato a leggere in età adulta.
Poco meno di tre decenni dopo, è arrivata una svolta dirompente simile nel mondo della scienza.
Ciò è accaduto grazie a Quark, programma che, nel 1981, ha iniziato ad andare in onda su Rai 1. Suo ideatore è stato uno dei più grandi innovatori della comunicazione italiana: Piero Angela.
Figlio di Carlo Angela, medico antifascista Giusto tra le Nazioni per via del suo impegno nel salvataggio della vita di numerosi ebrei durante l’Olocausto, Piero Angela definì, ai tempi delle prime puntate, il suo programma come un modo per “riuscire a spiegare le cose più complesse nel modo più semplice”.
Quando si parla di quello che, ad oggi, è considerata una delle pietre miliari della divulgazione scientifica in Italia, è necessario ricordare la presenza, nell’ambito delle puntate, di animazioni realizzate dal disegnatore Bruno Bozzetto.
L’avvento del web
L’avvento del web ha senza dubbio cambiato il modo di approcciarsi alla divulgazione scientifica, allargando il pubblico e rendendo i contenuti più immediati e fruibili. I social sono stati decisivi al proposito. Tra i nomi da chiamare in causa è possibile citare quello di Barbascura X, youtuber di cui non si conosce il vero nome in quanto lui stesso non lo ha mai rivelato, affermando di voler concentrare l’attenzione unicamente sulla sua attività di divulgatore scientifico.
Il canale, aperto nel 2014, ha rappresentato il punto di partenza per altri lavori importanti. Tra questi è possibile citare la conduzione della rubrica online Scienza Brutta e la scrittura di quattro libri. L’approccio di Barbascura X, che si è sempre distinto per la sua ironia, gli ha permesso anche di condurre un podcast. Proposto su Audible e caratterizzato da 8 episodi, ha come titolo Storie Brutte sulla Scienza.
Tra gli altri divulgatori web più apprezzati non si può non nominare Dario Bressanini. Chimico, è attivo soprattutto su Instagram. Se Barbascura X si è distinto per la sua impronta ironica – ha definito Albert Einstein “Un disagiato che ce l’ha fatta” – Bressanini è celebre per il suo essere un debunker. Originario di Saronno e noto sul web come “L’amichevole chimico di quartiere”, Bressanini ha dedicato, per esempio, diversi contenuti finalizzati a far capire, in maniera chiara e immediata, perché non ha senso parlare di prodotti bruciagrassi.
Il ruolo del Covid
L’emergenza sanitaria del Covid ha avuto un effetto dirompente sulla divulgazione scientifica. Ha portato, come nessun evento prima di quel momento, i riflettori ad accendersi sulle fake news e sull’importanza di smentirle con dati certi e ben spiegati.
Quest’obiettivo è stato raggiunto da diversi progetti web.
Qualche esempio?
La pagina Facebook Pillole di Ottimismo. Curata da diversi esperti – tra cui il chirurgo vascolare Paolo Spada dell’Humanitas Research Hospital di Milano – è rimasta attiva dal marzo 2020 al marzo 2022 con lo scopo di divulgare, attraverso l’ottimismo della conoscenza e il tentativo di andare oltre alla comunicazione terroristica e catastrofista, informazioni sui dati della pandemia.