C’è un interrogativo a Bruxelles: Junker si è dimesso oppure no? Secondo alcune fonti Jean Claude Junker, personaggio di spicco nel Governo dell’Europa, avrebbe presentato dimissioni irrevocabili, secondo altre questa notizia è smentita. Occorrerà attendere per capire cosa realmente accede a Bruxelles ma nel frattempo il controverso ex capo del Governo lussemburghese rivendica la sua propensione ad un’Europa meno rigida e ancorata ad una spiccata rigidità rispetto all’austerità cieca, sostenendo che sotto alla sua guida l’UE avrebbe realizzato importanti modifiche al Patto di Stabilità con clausole a favore di investimenti e riforme strutturali dei Paesi aderenti all’Unione.
Rispetto al nostro Paese Junker afferma che l’Italia ha ottenuto flessibilità importanti che hanno consentito anche una maggiore spesa per 19 miliardi senza che questo comportasse l’adozione di sanzioni da parte dell’UE. In verità, nei nostri confini nazionali abbiamo sempre percepito la figura di Junker come una presenza poco amichevole, piuttosto rigida e arroccata su posizioni poco accomodanti.
In Italia, probabilmente pochi piangeranno nel caso in cui le sue dimissioni fossero una realtà. Ricordiamo che Junker, all’epoca in cui era a capo del Governo del Lussemburgo, difendeva a spada tratta le politiche da paradiso fiscale del suo Paese, mentre da Presidente Europeo è diventato il paladino della lotta all’evasione fiscale: un po’ di coerenza non guasta.