Oggi la tematica ambientale interessa sempre più persone, ma non mancano le aziende, provenienti da settori diversi, che cominciano ad avere a cuore l’impatto che esercitano sull’ambiente, adottando misure utili ad inquinare di meno. Si tratta di una rivoluzione mossa da nobili scopi, ma sopraggiunta in un momento di massima emergenza, certamente, evitabile se, nel corso dei decenni, si fossero sfruttate le risorse e si fossero smaltiti i rifiuti con consapevolezza nei confronti del pianeta che abitiamo. Per quanto la presa di coscienza in oggetto possa essere arrivata in ritardo, essa rimane parte di tutta una serie di pratiche encomiabili che, sorprendentemente, stanno interessando anche i vari settori dell’industria pesante.
Se diversi attivisti guardano, anche legittimamente, all’emergenza ambientale con uno sguardo abbastanza apocalittico, vanno anche riconosciute, d’altra parte, le iniziative ed i processi che stanno interessando vari ambiti sociali e lavorativi che, in passato, erano soliti non prendersi cura di questo importante aspetto. Attualmente, riciclare rappresenta la prerogativa di vari ambienti, anche grazie allo sviluppo di nuovi sistemi utili a smaltire risorse e crearne di nuove, favorendo l’economia circolare e la creazione di un’etica della filiera produttiva. Insomma, Greta Thunberg stessa lo afferma, non si è mai troppo piccoli per fare la differenza, ma possiamo dire, nemmeno troppo grandi. Privati cittadini ed aziende dovrebbero, infatti, convergere nello scopo finale di ridurre l’impronta ambientale, abbattendo le emissioni di gas serra e riducendo l’inquinamento utilizzando prodotti e servizi in maniera consapevole.
Si tratta di un’azione collettiva che coinvolge ognuno di noi e che si riflette, principalmente, sui rifiuti. Ognuno di noi ne produce a tonnellate ogni anno e, se si guarda a settori come l’industria del metallo, ci si rende conto che in Italia l’emergenza sia tutt’altro che rientrata, mentre in paesi come la Cina non si parla, purtroppo, ancora di etica del consumo. Insomma, per quanto possiamo pensare che i nuovi processi di smaltimento dei rifiuti offrano un’altra possibilità alla vita dell’uomo sulla Terra, va anche ammesso che ci sia ancora molto su cui lavorare. Resta, comunque, il fatto che controllare la produzione e, soprattutto, lo smaltimento e il riciclaggio dei metalli sia una prerogativa delle industrie nostrane per evitare scenari disastrosi nel prossimo futuro. In questa guida andremo a vedere quanto il metallo inquina sull’ambiente e cosa si può fare per ridurre il suo impatto su di esso.
Impatto del metallo sull’ambiente, tutte le info al riguardo
Come già accennato in precedenza, è chiaro che il metallo sia uno dei rifiuti peggiori da smaltire al termine del suo ciclo di vita. È proprio alla luce di questi presupposti, dunque, che bisogna aver cura di riciclarlo quando è il momento. Possiamo affermare che, tra i metalli che impattano maggiormente sull’ambiente spiccano il ferro e l’acciaio che impattano in grandissima misura sulle percentuali di emissioni annuali registrate nel settore industriale e, nella fattispecie, in quello metallurgico. Inoltre, la produzione di metalli impiega un consumo di risorse energetiche pari al 74%. Si tratta, insomma, di dati particolarmente allarmanti.
Metalli come il platino e l’oro richiedono una grossa impronta ambientale per essere prodotti, con le fasi di estrazione, lavorazione e rifinitura che si presentano molto sconvenienti per l’ambiente, nonostante continuino ad essere molto richiesti nel mondo globalizzato. È bene, comunque, fare anche un inciso sui metalli che impiegano un quantitativo minore di risorse, come il titanio, il manganese e il molibdeno, utilizzati moltissimo in Italia e sfruttabili anche in chiave sostenibile.
Occorre chiarire, comunque, che non sono i metalli stessi ad impattare sull’ambiente in maniera così notevole, quanto più che altro le fasi di lavorazione che li interessano come purificazione e raffinazione, ovvero il passaggio dal grezzo alla versione finale lavorata in funzione dell’ambito di utilizzo. Complessivamente, l’alluminio contribuisce solo del 23% sull’impatto complessivo in fase di estrazione, mentre nell’ultimazione l’impatto aumenta ben al 67%.
Riciclare il metallo si può, ma come?
Riciclare il metallo permette di salvare la natura e aumentare la vivibilità del Pianeta, ottimizzando le risorse e non sfruttando in maniera scriteriata i minerali, danneggiando l’ambiente nel complesso. Come detto in principio, comunque, oggi è possibile riciclare il metallo attraverso dei sistemi specifici. Stiamo parlando di impianti in grado di trattare i materiali e avviarli alla fase di riciclo. Si tratta di strumenti molto peculiari, realizzati da aziende come Ghirarduzzi che si occupa di macchinari per la separazione dei metalli, contribuendo alla causa ambientale in maniera sostenibile.
Anche i privati cittadini, comunque, nel loro piccolo possono riciclare in modo sostenibile oggetti di metallo che non vengono più utilizzati, trovandogli un nuovo utilizzo, talvolta, con un minimo di manualità richiesta, altre, semplicemente aguzzando l’ingegno. In conclusione, infatti, ci teniamo a segnalare che riverniciando e decorando oggetti di metallo caduti in disuso si possono ottenere oggetti di uso comune come portaombrelli, mensole di design e porta oggetti in generale, tra le altre cose.